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Scontro aperto con la Direzione di Ames: anche nell’incontro di venerdì 9 ottobre con la Prefettura e le sigle sindacali, la posizione della della partecipata del Comune è stata inflessibile: gli organici sono sufficienti e va tutto bene.

“Respingiamo questa visione distorta, presto convocheremo l’assemblea dei lavoratori per organizzare le azioni di mobilitazione che potrebbero concretizzarsi con la proclamazione dello sciopero generale del personale scolastico di Ames”. Dichiarano Cristina Bastianello (Cgil) Mario Ragno (Uil) Luca Rocco (Csa)

La riapertura degli asili nido e delle scuole dell'infanzia con l'emergenza COVID ha evidenziato molte criticità che abbiamo tentato di affrontare e risolvere con lo spirito di collaborazione che si deve avere in una situazione di emergenza, ma abbiamo trovato un muro di gomma.

Il personale è insufficiente a far fronte ai compiti previsti dalle normative anticovid, basti pensare che non si riescono a programmare le presenze necessarie a garantire tutte le prestazioni supplementari richieste per lavorare in sicurezza.

Ames ha attualmente 259 lavoratori (39 collaboratori di cucina e 220 esecutori scolastici con un’età media di 55 anni) presenti in 29 nidi e 18 scuole dell’infanzia.
Analizzando questi numeri emerge che:

  1. esecutori scolastici = 25 con Legge 104 (= mancano 450 ore di servizio al mese), mancano 5 unità di personale andato in pensione e non sostituite, abbiamo almeno 12 lavoratori fragili e/o patologie gravi, abbiamo almeno 8 ausiliari riqualificati (con prescrizioni). Sono n. 6 gli esecutori in part-time (1 a 30 ore, 1 a 18 ore, 4 a 24 ore)
  2. collaboratori di cucina = 4 con Legge 104 (mancano 72 ore di servizio al mese), 3 in maternità o congedo parentale e siamo senza graduatoria (concorso autorizzato dal Comune). Nessuna possibilità di sostituzione in caso di emergenza, aumentati i carichi di lavoro ma nessun aumento di organici e/o sostegno con aiuto cucina.

Abbiamo chiesto davanti al Prefetto di prevedere una assunzione straordinaria di organici, 44 esecutori scolastici e almeno 4 cuochi.

Questo garantirebbe la messa in sicurezza delle scuole e la garanzia che siano adeguatamente svolti tutti i compiti che si devono eseguire, ordinari e straordinari dovuti all'emergenza Covid.
Ricordiamo che la situazione logistica di Nidi e Scuole dell’Infenzia è complicata: ci sono strutture che sono su due piani o strutture grandi con giardino che (causa Covid) prevedono due ingressi e uscite distinte, spostamenti da un piano all’altro.
Ricordiamo inoltre che il personale ha il difficile compito di applicare le regole per lavorare ed accogliere i piccoli utenti in sicurezza, la verifica degli accessi e dei contatti, assicurare la necessaria pulizia e sanificazione degli ambienti, il riassetto continuo e la disinfezione dei giochi utilizzati dai bambini. Inoltre deve prevedere il pasto e la distribuzione con tutte le regole anti contagio, doppio turno per mangiare, nessuna promiscuità per stoviglie e bicchieri. In pratica al lavoro ordinario, già di per sécomplicato, si aggiunge la complessità di lavorare con la preoccupazione di evitare i contagi.

A tutto questo si aggiunge una non adeguata attenzione al clima lavorativo che si sta deteriorando, quando invece c’è bisogno di coinvolgere e motivare tutti i lavoratori e le lavoratrici e modificare gli aspetti negativi del lavoro per tutelare la salute di questa comunità ed offrire un servizio di qualità ai piccoli utenti.
Come Cgil, Uil e Csa rappresentiamo il malessere dei lavoratori di Ames e riteniamo poco rispettosa dei lavoratori che una sigla sindacale che dentro Ames non rappresenta che una piccolissima percentuale di lavoratori, vada a siglare un pseudo accordo sulla testa dei lavoratori che non ha alcun valore giuridico e contrattuale limitandosi ad accettare l’assunzione di poche unità al solo scopo di rompere il fronte sindacale.
Per questi motivi, dopo questo ultimo tentativo nessun passo in avanti da parte di Ames, è inevitabile la proclamazione dello sciopero.