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Fp Cgil Veneto: è opportuna maggior sobrietà nel dibattito proprio perché è importante vaccinarsi

Venezia 13 gennaio 2020 - Sui vaccini si stanno presentando medesime dinamiche che hanno caratterizzato altre stagioni del nostro tempo. Basti pensare agli anni ’90 ed alla vaccinazione obbligatoria per i lavoratori della sanità contro l’epatite. Anche allora, come sta accadendo oggi, c’erano paure, incertezze, titubanze nel farlo (seppure fosse obbligatoria) in attesa di conoscerne meglio funzionamento ed esiti. L’unica differenza da allora? Non c’erano social e mezzi di informazione “non tradizionali” che facessero da cassa di risonanza e che confondessero “i timori” con “il negazionismo”. E in quella stagione, forse, c’era maggiore fiducia nei confronti di scienziati ed addetti ai lavori.

Figuriamoci se un sindacato come il nostro che fin da febbraio ha chiesto di assicurare la massima tutela e sicurezza per i lavoratori, a partire da coloro che più di altri per tipologia di attività erano e rimangono i maggiormente esposti e vulnerabili al virus, non può esprimere soddisfazione per il grande lavoro svolto dalla ricerca in materia di vaccino. Un risultato impensabile solo qualche mese fa che ci fa guardare al futuro con un po’ più di ottimismo” esprime la segreteria Fp Cgil Veneto.

I risultati raggiunti dai ricercatori ripagano i milioni di lavoratori che hanno garantito la gestione emergenziale in questi lunghi mesi e che se ne sono fatti carico.
Lavoratori, non eroi, che alla pari di qualsiasi altro cittadino vivono le loro paure. Ed hanno bisogno di essere informati e rassicurati.

Nel seguire il dibattito che si sta sviluppando sul tema, che pare enfatizzare i numeri di coloro che ancora sono incerti nella vaccinazione e che danno la stura a qualcuno di “farsi notare” con proposte francamente poco ricevibili ed opportune in questo momento, noi pensiamo che anziché perder tempo su taluni temi sia più utile dedicare il tempo ad una ampia campagna informativa rivolta a coloro che per primi sono chiamati a vaccinarsi. Una campagna informativa istituzionale, diretta ai lavoratori, che li informi su come funziona il vaccino e sul perché è importante farlo.

Proprio per non essere incoerenti con quanto abbiamo rivendicato in questi mesi in materia di sicurezza e salute, noi ci si fida della scienza e riteniamo utile, necessario ed opportuna una ampia adesione alla campagna vaccinale. Per la maggior sicurezza di tutti e per una questione di responsabilità collettiva nella tutela della salute.

Il tema che ci preoccupa di più, piuttosto, sarà la capacità e la possibilità di arrivare ad una copertura vaccinale ampia in tempi brevi. Siamo convinti che tra qualche settimana, rispetto alle polemiche di questi giorni, il tema che si aprirà sarà un altro: l’oggettiva possibilità, visti i numeri limitati di vaccini al momento disponibili e l’ampia organizzazione richiesta da una campagna vaccinale emergenziale, di dare risposta alla domanda diffusa che già oggi sta montando. Perché finché si parla di una “minoranza per quanto rumorosa” di persone che non vogliono vaccinarsi non ci si accorge che ci sono milioni di persone che oggi attendono il proprio turno e ce ne sono altre che pur non essendo inserite nelle fasce di priorità lo richiedono per attività svolta.