Con questa giunta riduzione dei servizi e precariato costante

Venezia, 16 giugno 2021 - Il piano dei fabbisogni di personale approvato dalla Giunta parla chiaro: il personale è passato dai 2936 del 2016 ai 2536 del 2020 comportando la riduzione dei servizi ai cittadini e sono tutte frottole quelle sull’efficientamento.

La dimostrazione di queste considerazioni sta in molti esempi come la privatizzazione delle biblioteche e la riduzione dei servizi delle ludoteche, l’impossibilità di rispondere ai tempi d’attesa nell’edilizia dove la cattiva gestione di questa Giunta li ha costretti a ricorrere a lavoratori interinali per coprire le loro mancanze o, in ultimo, la privatizzazione dell’asilo nido Millecolori.

Ci sono anche altri esempi come la difficoltà dei servizi sociali a far fronte alla presa in carico dei minori, le grosse difficoltà che vivono gli operatori dell’anagrafe e dello stato civile o le carenze in nei servizi amministrativi delle scuole.

Nel piano dei fabbisogni, di assunzioni vere ce ne sono ben poche, emerge invece l’esplosione del precariato, una delle caratteristiche di questa Giunta che abusa continuamente del contratto di formazione lavoro per tenere per 12 o 24 mesi i lavoratori sotto ricatto.
Nel 2021 Saranno ben 55 gli agenti di polizia locale che verranno assunti con questa tipologia di contratto, 2 tecnici ambiente, addirittura 1 ispettore di vigilanza.
Si legge, sempre nel piano, di 15 D1 amministrativi e tecnici assunti sempre in CFL e/o a tempo indeterminato ma collegati all’arrivo di determinati finanziamenti. A lavoratori qualificati e formati questa Giunta offre solo precariato!

Viene confermato l’utilizzo del lavoro interinale (somministrazione di 13 istruttore tecnici per un anno e part-time) e del resto non potevamo che aspettarcelo da chi ha fatto la propria fortuna affittando il lavoro degli altri.

Queste degli interinali sono tutte spese improprie su cui valuteremo una segnalazione alla corte dei conti perché sono costi sulle tasse dei cittadini, che sono responsabilità della mancata programmazione di questa Giunta.

A questo si sommano una serie di assunzioni a chiamata diretta, in particolar modo dirigenziali, in modo che ci sia sempre più vicinanza alla direzione politica di chi viene assunto.

La messa in discussione dell’autonomia della Dirigenza è ormai la costante di questa Amministrazione che considera il personale, dirigenziale e del comparto, non come dei dipendenti dei cittadini ma di questo Sindaco.

Il potenziamento costante della Polizia Locale dimostra ancora una volta come Brugnaro sia distaccato dalla realtà. Pensare che con la crisi economica in campo il sostegno di cui le famiglie hanno bisogno attraverso i servizi pubblici, sia il controllo il controllo del territorio vuol dire continuare a vivere nella “bolla elettorale” e non rendersi conto che dovrebbe invece esserci un grande investimento nei servizi alla persona.

Mancano assunzioni di personale aggiuntivo dei servizi educativi, perché quando leggiamo la previsione di assunzione di queste figure in base alle esigenze, è chiaro quali siano queste ultime: quelle di privatizzare le scuole un po’ alla volta.

Non c’è la volontà di investire sul sociale: non è pensabile come previsto nel 2022 prorogare i contratti a 14 assistenti sociali solo se vi saranno finanziamenti. Non ci sono inoltre investimenti per rafforzare educatori di strada e tutte quelle figure che hanno a che fare con la protezione dei cittadini e che sono completamente dimenticate. Il servizio antidegrado non si fa con le macchine della Polizia Locale che girano per i quartieri umiliando la stessa professionalità degli agenti, ma con operatori qualificati che sappiano intercettare il disagio ed affrontare i problemi. Del resto il primato dei “morti per droga” dimostra come questa Giunta abbia totalmente fallito.

Per tutte queste considerazioni non possiamo che definirlo come l’ennesimo piano dei fabbisogni sbagliato, senza prospettiva e che consegna sempre di più il Comune ad una logica di precariato e alla privatizzazione dei servizi ai cittadini.