Mestre-Venezia, 19 ottobre 2021.

Nel corso della riunione odierna è stata data informativa su modalità di attuazione della programmazione dello smart working dal 2 novembre prossimo in attuazione delle disposizioni ministeriali e dell’indirizzo dell’Aran.

La Direzione del Personale ha indicato quanto emerso dalla conferenza dei dirigenti in materia.
- Presentata ipotesi di assegnazione di attività in smart working per una percentuale di lavoratori pari al 20%;
- I lavoratori fragili, che per normativa non possono lavorare in presenza almeno fino al 31/12/2021, sono fuori dal computo del 20%;
- I Dirigenti sono esclusi dal lavoro agile;
- Si conferma che l’attività in smart working si svolge nell’arco di 1 – 2 giorni/settimana (cosa che peraltro sta già avvenendo ora);
- Si ipotizza che l’individuazione dei lavoratori in smart working consideri, nelle priorità di assegnazione, condizioni personali.

Nel corso di questa riunione abbiamo espresso il punto di vista della FP CGIL, che sistematizzeremo nelle prossime ore, osservando alcune questioni che per quanto ci riguarda non risultano del tutto coerenti con il percorso finora operato.
A partire da quanto indicato nel Piano della Performance 2021-2023 che include anche la programmazione del lavoro agile (POLA) e le sue modalità di attuazione e sviluppo in modalità non emergenziale (e quindi ordinaria).

Ci pare di poter riaffermare, come già più volte fatto, che la base di partenza per addivenire alla regolamentazione dello smart working ordinario sia partire dai risultati che sono emersi nel corso di quest’anno e mezzo. Se questa modalità è stata necessaria nella fase emergenziale, appare altrettanto utile e necessario, considerando che la digitalizzazione e le altre missioni del PNRR trasversalmente insistono molto sul tema, continuare ad investire su questa modalità sulla base di quanto già si è evidenziato essere completamente o parzialmente “smartabile”.
Attività sulla quale, peraltro, proprio la Regione Veneto (fin dal progetto Ve.La) ha investito molto.

Disinvestire oggi su questi strumenti per un ritorno alla fase precedente la pandemia, sarebbe quanto più sbagliato si potesse operare.

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