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Venezia, 19 luglio 2022 - È fallito il tentativo di conciliazione in Prefettura di questa mattina in merito ai servizi di Anagrafe e Stato Civile del Comune di Venezia.

«Come al tavolo di trattativa del 30 giugno abbiamo raccolto risposte del tutto insoddisfacenti e una totale disattenzione a questi servizi da parte dell’Amministrazione Comunale dichiarano Daniele Giordano Fp Cgil, Armando Genovese Fp Cisl, Luca Rocco CSA, Mario Ragno Uil e Gianpiero Bulla Rsu - Come sigle sindacali e Rsu abbiamo rappresentato alla Prefettura la grave difficoltà che questi servizi stanno vivendo nel garantire tempi di risposta adeguati ai cittadini».

Per fare una normale variazione di residenza oggi ci vogliono più di 30 giorni, per un documento di identità anche 60 giorni, le trascrizioni degli atti ad esempio sulle nascite, morti o matrimonio all’incirca 60 giorni o sulle nascite per i cittadini stranieri si arriva anche a 180 giorni, per non parlare dei disagi che si scaricano sull’ufficio di Favaro a causa della vicinanza con l’Aeroporto.

Grandi disagi anche nel garantire i tempi di legge per la concessione della cittadinanza, dove dopo 6 mesi le persone perdono il diritto di vedere riconosciuto questa possibilità.

Come spiegano i rappresentanti sindacali «Il personale negli anni è costantemente calato e siamo passati dai 120 del 2015 ai 104 del 2022. Un calo di circa il 15% in una condizione in cui le prestazioni sono aumentate e la normativa è in continua evoluzione».

A questo si aggiungono le proposte fatte da Consiglieri Comunali o dalla stessa Giunta, ad esempio di aumentare gli spazi per le celebrazioni di matrimoni prevedendo anche la possibilità di farli al Lido di Venezia. Non si comprende con quale personale si pensi di poter garantire questi servizi dato che oggi la condizione di sotto organico non permette di garantire adeguatamente l’esistente.

«A fronte della richiesta che come Sindacati e Rsu abbiamo presentato di rafforzare con 15 unità questi servizi, - proseguono - anche per coprire i pensionamenti del 2022 che porteranno il servizio probabilmente sotto le 100 unità, l’Amministrazione ha risposto con la possibilità di fare 5 assunzioni e probabilmente 3 mobilità interne.

Abbiamo sottolineato alla prefettura come i possibili ritardi nelle prestazioni non devono in alcun modo ricadere sui singoli lavoratori che rischiano di essere chiamati in causa, anche con denunce, da cittadini esasperati che pretendono risposte in tempi celeri».

Una risposta inadeguata anche a fronte del fatto che questo personale va formato proprio per la delicatezza degli incarichi che gli vengono affidati e che quindi la programmazione deve prevedere adeguati momenti di accompagnamento.

«Abbiamo anche ricordato che l’Amministrazione da più di due anni non riconosce le indennità contrattuali a questo personale – precisano Sigle sindacali e Rsu - , che per garantire i servizi, oltre all’alto numero di ore di straordinario, spesso rinuncia anche alla pausa pranzo di fronte a cittadini che si presentano senza appuntamenti ma con scadenze imminenti».

La Giunta Brugnaro ha fatto anche la scelta di accentrare questi servizi chiudendo le delegazioni diffuse nel territorio e determinando una minore presenza di questi servizi nel territorio. La centralizzazione è diventata l’unica risposta messa in campo dalla Giunta per la carenza di personale, che contrasta decisamente con un Comune come quello di Venezia diffuso e complesso e che non può essere amministrato centralizzando tutto a Mestre.

Le lavoratrici e i lavoratori di questi servizi, a detta della stessa Amministrazione, sono estremamente disponibili e professionali ma non possono essere spremuti come un limone, mentre la Giunta guarda ad altre priorità dove persino gli uffici di diretta collaborazione del Sindacato vengono prima di questi servizi nello scorrimento delle graduatorie.

«Come Rsu e sigle sindacali a questo punto incontreremo nuovamente i lavoratori per decidere le giornate e le modalità degli scioperi che metteremo in campo oltre ad eventuali altre azioni come, ad esempio, la riconsegna delle deleghe. Ci dispiace molto che a pagare le spese delle mancanze di questa Giunta siano i cittadini che non riceveranno risposte» concludono.