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Fp Cgil, Uil Fpl: nessuna apertura dell’Azienda alle nostre richieste, non si può barattare la sicurezza sul lavoro con un buono spesa.

Venezia 5 agosto 2022. Si è concluso con un mancato accordo il tentativo di conciliazione tenuto nella mattina di venerdì 5 agosto il in Prefettura tra Fp Cgil, Uil Fpl e Gruppo Kos a seguito dell’indizione dello stato di agitazione del personale delle residenze Anni Azzurri di Favaro Veneto e Quarto d’Altino.

«L’azienda non ha dato aperture su nessuna delle richieste che abbiamo posto - dichiarano Chiara Cavatorti Fp Cgil e Greta Fontana Uil Fpl - Sul fronte economico e contrattuale, infatti, per il personale ausiliario trasferito a KOS servizi l’azienda ha ribadito che non intende mantenere le condizioni economiche preesistenti al momento del trasferimento, interpretando la normativa in modo arbitrario, di conseguenza come già annunciato proseguiremo con le vertenze a tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori».

In generale invece, nell’attesa di un ancora ipotetico rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale, l’azienda non intende intervenire in modo strutturale sulle retribuzioni del personale che ha stipendi fermi da almeno 10 anni.

«Nello specifico – spiegano le dirigenti sindacali - sulle figure professionali sociosanitarie, le difficoltà a trovare personale è sotto gli occhi di tutti e l’azienda non fa niente per cercare di tenere il personale attualmente in forza che, non ci sorprende, cerca condizioni economiche e lavorative migliori in una situazione peraltro di forte aumento dell’inflazione e del costo della vita».

Continuano infatti le dimissioni da queste strutture aggravando la carenza di organico ed il carico di lavoro degli operatori, mettendo in discussione anche la loro sicurezza sul lavoro essendosi determinata un’emergenza continua. «L’azienda continua a dirsi disponibile ad affrontare la questione organizzativa – proseguono Cavatorti e Fontana - ma nei fatti è da mesi che viene rimandata. Nessuna premialità basata sulla presenza è dunque accettabile, non possiamo monetizzare il rischio e scambiare la sicurezza sul lavoro con un buono spesa».

«Durante il tentativo di conciliazione in Prefettura – aggiungono - abbiamo inoltre appreso dall’azienda che l’ULSS 3 Serenissima è intervenuta e sta effettuando una verifica sul rispetto degli standard minimi regionali nel rapporto numerico tra ospiti e operatori socio sanitari e ha bloccato le impegnative di residenzialità in attesa degli esiti».

«Come FP CGIL e UIL FPL – concludono Chiara Cavatorti e Greta Fontana – non possiamo che continuare la mobilitazione andando verso lo sciopero».