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Costi insostenibili con l'aumento delle rette

Venezia, 22 settembre 2022 - Come Cgil, Spi e Fp siamo estremamente preoccupati per la situazione delle residenze per anziani del Veneto orientale e per quello che accadrà con l’aumento delle rette nelle prossime settimane.

Gli aumenti che si stanno paventando - dichiarano Daniele Giordano Segretario Cgil Venezia, Daniele Tronco Segretario Generale Spi, Chiara Cavatorti e Franca Vanto della Segreteria Fp Cgil - ammonteranno tra i 200 e i 300 euro, a seconda delle singole realtà, determinando l’insostenibilità dei costi per molte famiglie che si vedranno costrette a ritirare gli anziani dalle residenze o ad indebitarsi per pagare le rette.

I costi per mantenere gli anziani nelle case di risposo hanno già raggiunto costi proibitivi per le famiglie e non è in alcun modo possibile che possano essere sostenuti altri aumenti sui bilanci familiari, per questo serve un intervento della Regione Veneto che copra l’aumento dei costi, dovuti al caro energia e all’emergenza sanitaria, o rischiamo davvero che si comprometta la possibilità per i nostri anziani di avere cure adeguate.

Il sistema delle residenze per anziani oggi è l’unica risposta che molte famiglie trovano ai bisogni di salute degli anziani, specialmente per i bisogni sanitari che non possono essere garantiti in famiglia e che possono essere offerti solo con la possibilità di garantire assistenza h24.

È necessaria una riforma complessiva delle residenze per anziani che non può in alcun modo essere più rimandata, non come elemento salvifico, ma per portare queste strutture dentro al sistema di protezione sociale e sanitaria ed essere in grado di prendere in carico le persone per i bisogni di salute.

I dati ci dimostrano come l’aumento dell’aspettativa di vita e della popolazione anziana determini la necessità di avere un sistema che sia in grado di stare al fianco dei bisogni delle famiglie, anche per evitare che la soluzione sia quella di tenere gli anziani a casa e di costringere le donne a sobbarcarsi dei bisogni di cura essendo, sempre più spesso, costrette anche a rinunciare alla possibilità di avere un lavoro.

A questo si aggiunge la costante fuga di personale da questi servizi per cercare soluzioni in cui le condizioni di lavoro sono migliori e i salari più adeguati.

Lo vediamo ad ogni concorso pubblico delle nostre Ulss dove centinaia di operatori socio sanitari ed infermieri delle residenze si presentano per passare alle dipendenze della sanità pubblica.

Come Cgil, Spi e Fp - concludono Giordano, Tronco, Cavatorti e Vanto - chiediamo che la Regione intervenga a sostegno delle famiglie con adeguati stanziamenti economici, che si definisca la legge di riordino delle Ipab mettendo le residenze pubbliche in grado di competere nel sistema senza più essere obbligate a maggiori oneri rispetto alle private, un aumento delle risorse per le impegnative di residenzialità e l’applicazione di trattamenti economici al pari di quella della sanità in modo da riconoscere retribuzioni adeguate ed evitare la costante fuga di personale.

Senza questi interventi rischiamo che nelle prossime settimane l’emergenza delle residenze per anziani esploda in una vera e proprio bomba sociale che come sindacato riteniamo che vada evitata con tutti gli strumenti possibili e ci mobiliteremo per raggiungere questo obiettivo.

Infografica RSA Veneto Orientale

Tabella raffronto rette/retribuzioni

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