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Venezia, 26 ottobre 2023 - È da prima del covid che la FP CGIL evidenziava i dati negativi dell’occupazione nella Sanità, negli Enti Locali e negli Enti territoriali dello Stato legati ai vincoli previsti da leggi di stabilità fin dal 2004 e peggiorate con la cosiddetta spending review nel 2012. «Vincoli ed interventi sulla spesa che sostanzialmente hanno frenato la possibilità per gli Enti di assumere personale e di incrementare con valori dignitosi rispetto al reale potere di acquisto le retribuzioni del personale» afferma Ivan Bernini segretario generale della Funzione Pubblica CGIL del Veneto.

Dopo l’emergenza pandemica e il piano europeo legato al nextgeneration-eu, tradotto nel Piano Nazionale di Riprese e Resilienza (PNRR), pareva aprirsi una seria riflessione nel Paese con i soggetti istituzionali e con la politica per costruire le condizioni affinché si operasse un serio investimento di personale nelle Pubbliche Amministrazioni – e di riflesso anche nell’indotto delle funzioni pubbliche - e si superassero quei vincoli alla spesa che hanno costretto gli Enti a “fare i salti mortali” per garantire qualità e quantità di servizi al cittadino ad invarianza di risorse.

Nell’ambito della vertenza nazionale per “un piano di reclutamento straordinario nelle Pubbliche Amministrazioni”, la FP CGIL del Veneto ha avviato nel mese di maggio una raccolta di firme tra i lavoratori per sostenerne la richiesta da avanzare a Regioni e Parlamento. È in questo quadro che si inserisce il PRESIDIO che svolgeremo il 7 NOVEMBRE a Campo San Tomà a Venezia alle ore 10 per incontrare il Presidente del Consiglio Regionale e gli Assessori alla Sanità e al Bilancio che ha delega agli Enti Locali, consegnando loro le firme finora raccolte.

«Il fatto che il Presidente Zaia abbia dato delega ad incontrarci e che sia il Presidente del Consiglio che gli Assessori, pur impegnati in questo momento ad una fase lunga di lavoro in vista della Legge di bilancio regionale – sottolinea Bernini - sta ad indicare non solo una “cortesia istituzionale” ma evidentemente una seria preoccupazione per la tenuta dei servizi pubblici nel territorio – in particolare per sanità ed enti locali dove hanno una specifica competenza istituzionale - anche alla luce dei provvedimenti che paiono emergere sempre più chiaramente nella prossima Legge di stabilità nazionale per quanto ancora in bozza».

«Il 7 novembre consegneremo le firme, pur continuando anche nella fase successiva a raccoglierle, e ci faremo portavoce non tanto dei problemi e delle criticità che i lavoratori quotidianamente ci segnalano che anche i rappresentanti politici della Regione conoscono bene ma concretamente per agire sugli spazi che hanno a disposizione e per farsi portavoce nei confronti del Parlamento e del Governo affinché si rivedano le norme che stanno nelle bozza che girano in materia di risorse, assunzioni (pare riproporsi il blocco delle assunzioni), e in materia di spending review che impatterà pesantemente nei bilanci, e quindi nella possibilità di garantire ed implementare servizi, per regione, province, comuni e strutture residenziali per anziani e disabili» conclude Bernini.