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D'Agostino, Fp Cgil: «Problema costo della vita? Avremmo questo turn over in tutto il Comune, ma così non è. Il Comandante Agostini parli di più col personale»

1.000.000 di euro l’anno di salario aggiuntivo evidentemente non è la ricetta sufficiente per salvaguardare il personale della polizia locale nel Comune di Venezia

Venezia, 21 febbraio 2024 - È un paradosso che un dipendente dell'Anagrafe, che spesso guadagna molto meno di un vigile, possa permettersi di vivere in questa città, magari con famiglia e figli, mentre un giovane assunto nella Polizia Locale non ci riesca. Per quanto la questione abitativa veneziana sia sicuramente un’emergenza, questa lo è per tutti e di certo non per la componente meglio pagata di tutti i servizi a gestione comunale” - attacca Paolo D’Agostino per la Segreteria della FP CGIL di Venezia.

Siamo sicuri che chi lo ha dichiarato non lo pensi veramente, conosce troppo bene i servizi e il lavoro sul campo, ma occorre che il Comando tolga la testa da sotto la sabbia e faccia mea culpa con un’analisi oggettiva delle ragioni di questo turn-over. Non ha eguali fra le città metropolitane di tutta Italia» continua D’Agostino.

«Molti operatori sono assunti tramite Contratto Formazione Lavoro e non è previsto che possano fare riposi nei fine settimana per un anno intero – precisa il sindacalista - per consentire al personale di riposare qualche week-end all’anno. I “vigili” del Comune, infatti, sono a casa con le loro famiglie per meno della metà dei fine settimana disponibili in un anno e riposano mediamente un giorno la settimana, contrariamente a quello che fanno i loro colleghi del Comune di Padova, per fare un esempio Veneto”.

Il Comune finora ha pensato a una politica salariale basata esclusivamente sul pagamento dei cosiddetti servizi, ovvero di prestazioni di lavoro eseguite di notte, in eventi che si svolgono la domenica o in giorni festivi o su prestazioni di lavoro più flessibili per risparmiare e garantire uno spettro di servizi essenziali - a detta del Comando».

Evidentemente questa scelta non ha pagato nonostante un milione di euro l'anno di salario aggiuntivo dato al Corpo che sarebbe stato comunque destinabile alla produttività di tutto il Comune. Risorse tolte agli altri 2’000 dipendenti del Comune che comunque svolgono ogni giorno prestazioni utili a tutta la cittadinanza.

«Fra gli Operatori di Polizia locale c’è un evidente problema di conciliazione di tempi di vita coi tempi di lavoro, che sono ormai totalmente compressi a favore di servizi anche svolti presso altri Comuni - prosegue D’Agostino -. Il Corpo veneziano, infatti, spesso opera per comuni diversi dal comune di Venezia in occasione di alcune manifestazioni tramite convenzioni stipulate tra diverse amministrazioni che ingrassano soltanto il bilancio comunale e complicano l’Organizzazione del Settore facendo rinunciare a riposi e week-end importanti per le famiglie».

«Ripensare completamente questa figura professionale, smettendo di far svolgere loro compiti che sono propri delle forze di polizia, e ripristinare ritmi adeguati di lavoro anche introducendo nuovi turni con cinque giornate lavorative alla settimana, sono gli elementi veri per uscire dalla crisi del turn-over del Corpo di Polizia Locale del comune di Venezia»

Da ultimo - conclude il Sindacalista della CGIL - “attenzione agli investimenti fatti”. Serve qualificare meglio la spesa per le dotazioni al corpo a cominciare dai sistemi informatici che non funzionano da mesi e che il Comando aveva assunto l’onere di sistemare in tempi brevi già da troppo tempo.

Occorre più attenzione nell’analisi degli errori di gestione: “L’attenzione alla qualità del lavoro sia interesse di tutti, evitiamo dichiarazioni facili quando il problema è di ruolo e visione del lavoro del personale.