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Abbiamo appena inviato al Comandante Generale della Polizia Locale e al Direttore del Personale del Comune di Venezia una lettera di richiesta di chiarimenti in relazione ad alcune segnalazioni che abbiamo ricevuto dai lavoratori del Comune sull’organizzazione del servizio - dichiara Paolo D’Agostino per la FP CGIL di Venezia.

Ai lavoratori del Comune - senza un accordo sindacale sottoscritto dalla RSU e dalla maggioranza dalle sigle sindacali - è stato proposto di partecipare volontariamente ad un progetto aggiuntivo, finanziato con i soldi del fondo destinato alla produttività di tutti i colleghi del Comune.

Abbiamo chiesto nella trattativa convocata pochi giorni fa chiarimenti sul numero del personale che ha effettivamente aderito al progetto - dichiara Paolo D’Agostino per la Segreteria della Funzione Pubblica CGIL - senza avere alcun riscontro ufficiale. Sembra però - anche da quanto emerso nella discussione in trattativa - che nella polizia locale siano meno di dieci (10).

Anche se il Comune non ha mai confermato questi numeri abbiamo ricevuto proprio oggi segnalazioni dai lavoratori della Polizia Locale dove il Comando starebbe inviando ordini di servizio anche al personale che non ha mai dato la disponibilità, dimostrando che il personale che ha aderito volontariamente non è sufficiente a garantire il servizio e che le cifre previste non fossero soddisfacenti anche perché non aggiuntive a quelle che prendono nei servizi svolti normalmente.

Se confermato sarebbe l’ennesima dimostrazione di un Comune che si mostra autoritario col Personale che liberamente decide di non aderire ai progetti e che viene tuttavia schierato per ragioni più di visibilità che di operatività nel servizio”.

Proprio di visibilità si parlerebbe - e non di controllo effettivo - se quanto emerge dalle segnalazioni ricevute - fosse veritiero, ovvero che il numero di dipendenti schierati per il controllo già dal 25 aprile sia passato da 20 amministrativi a circa la metà. “Se i numeri fossero confermati ci chiediamo come sarà possibile controllare il fiume di turisti che arriverà in città d’acqua fra pochi giorni con 10 amministrativi comunali e alcuni agenti di polizia comandati con ordine di servizio. Il Sindaco ha capito che il ticket è stato un errore e fa retromarcia?” - attacca il sindacalista della CGIL -.

Se dimezzare il personale non è una scelta voluta sarebbe allora il segno di un disastro organizzativo senza precedenti scaricato su personale e pagato con soldi della produttività di tutto il Comune.

Infine - ancora nessuna risposta ufficiale sui problemi legati al rispetto alla tutela della privacy dei cittadini controllati. “Abbiamo letto le dichiarazioni stampa dell’Assessore Zuin al nostro scorso comunicato - dove aveva trovato incomprensibile il dubbio posto sul cambio turno degli operatori -. “Surreale il riscontro dell’assessore Zuin - incalza D’Agostino per la categoria del pubblico impiego della CGIL - niente era farina del nostro sacco…. il dubbio ci è stato rappresentato dalla delegazione di parte pubblica nel corso di una trattativa ufficiale ed era relativo ai passaggi di consegne effettuati dal personale dipendente del Comune al cambio turno. Probabilmente la valutazione del rischio di custodire dati nei plichi e nei passaggi fra il personale non era stato sufficientemente valutato dalla Direzione del Personale - ma non è questo il punto -: l’assessore ha fatto le ulteriori verifiche necessarie? I dipendenti coinvolti hanno diritto di conoscere eventuali rischi esistenti nella procedura di gestione del dato?

Speriamo che queste risposte arrivino prima o poi - conclude Paolo D’Agostino per la FP CGIL di Venezia - se non a noi almeno al personale coinvolto. In assenza di risposte provvederemo ad una segnalazione al garante della privacy e pretenderemo in ogni sede la trasparenza sulle risorse pubbliche impiegate