Venezia, 17 novembre 2020 - Come Fp Cgil e Uil Fpl riteniamo che la scelta di inviare il personale della sanità pubblica remunerato a prestazione oraria non sia la soluzione di cui le Ipab e le Residenze per anziani hanno bisogno.

La scelta delle Ulss Veneziane di mandare proprio personale nelle case di riposo ad ore non risolve i problemi relativi alla qualità dell'assistenza ed alle criticità sorte in questa fase covid nelle Residenze per anziani, ma pare più una risposta disperata, priva di un vero disegno di sostegno al sistema sociosanitario del nostro territorio.

Abbiamo appreso che la disponibilità ad inviare personale riguarderà sia infermieri che Oss che percepiranno rispettivamente 30 euro lordi all’ora e 25 euro lordi all’ora. Ci pare anche questo poco comprensibile perché se sugli infermieri ci sono in alcuni casi difficoltà a reperirli, non ci pare che vi sia questo problema per gli Operatori Socio Sanitari che quindi andrebbero a maggior ragione assunti e non pagati a ore.

I bilanci delle Ipab e delle Residenze per Anziani sono già fortemente gravati dalla gestione di questa emergenza e senza un finanziamento aggiuntivo per queste prestazioni si andrà a pesare nuovamente sui bilanci, che non potranno fare gli investimenti necessari per reggere.

Questa scelta non può che essere letta negativamente anche da chi opera nelle strutture per Anziani e che percepisce di media 9,00 euro lordi ora, che aveva sperato di vedere un riconoscimento per il duro lavoro che stanno facendo. Il premio covid della Regione non li ha riguardati nonostante siano stati e continuano ad essere impegnati nell’emergenza, e la scelta di utilizzare le poche risorse di bilancio per personale esterno non farà altro che contribuire alla fuga di personale già in atto.

Da mesi, prima dell'esplosione della pandemia, denunciamo la carenza di personale ed il rischio che chi oggi opera in queste strutture scelga altre strade. Mortificarli ancora una volta non potrà che far altro che incentivare un esodo verso le strutture pubbliche o verso altre Regioni.

Ci permettiamo anche di aggiungere che è poco comprensibile come la sanità pubblica sospenda l’attività ordinaria, proprio per carenza di personale, e poi possa chiedere al suo stesso personale di fare orari aggiuntivi nelle case di riposo, e contemporaneamente non garantire le prestazioni ai cittadini.

Servono quindi risorse aggiuntive per le case di riposo e le ipab non solo per affrontare al meglio questa emergenza, ma anche per incentivare il personale a restare, in quanto la qualità dell'assistenza si realizza anche con la continuità dell'operatore nel servizio e non con un continuo turn over. È inutile che si continui, da parte della Regione e degli altri livelli istituzionali, a dire che queste strutture sono strategiche per la tenuta del nostro sistema e poi vengono continuamente mortificate.

Come Fp Cgil e Uil Fpl riteniamo che gli anziani del nostro territorio hanno bisogno di assistenza qualificata di investimenti aggiuntivi, come serve l’aumento delle impegnative nel nostro territorio, con la definizione di strumenti contrattuali che rendano attrattive per i lavoratori queste strutture invece di incentivarli ad andarsene.