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Venezia, 26 marzo 2022 - La tenuta dell’offerta sociosanitaria del nostro territorio è sempre più in difficoltà e rischia di uscire in condizioni molto difficili dalla crisi sanitaria in corso.

Serve una sanità pubblica di prossimità (nell’ospedale e nel territorio) per i cittadini, donne, uomini, giovani, pensionati che garantisca il diritto alle prestazioni e un servizio di qualità anche con il rispetto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.

Come Cgil, Spi e Fp Cgil abbiamo deciso di costruire un percorso di mobilitazione e sensibilizzazione nei confronti dei lavoratori e dei cittadini dell’Ulss4 Veneto Orientale che inizierà con dei presidi in tutte le sedi ospedaliere del nostro territorio – dichiarano Daniele Giordano Cgil, Daniele Tronco Spi Cgil e Marco Busato Fp Cgil.

E’ indispensabile un ripensamento delle politiche socio sanitarie da parte della Regione Veneto, rimettendo al centro la qualità dell’assistenza e la presa in carico delle persone.

Queste le date della mobilitazione:

  • Portogruaro martedì 29 marzo davanti all’Ospedale dalle 12 alle 15
  • San Donà di Piave mercoledì 1 aprile all’Ospedale dalle 12 alle 15;

Le prestazioni arretrate sono un tema molto importante che riguarda la salute dei cittadini, e colpisce in particolare modo i pensionati che sono la parte della popolazione che più di tutti ha pagato l’emergenza sanitaria e che rischia di avere anche le ricadute peggiori per l’impossibilità di rispondere ai bisogni di salute in tempi adeguati.

Come Cgil - proseguono Giordano, Tronco e Busato - mettiamo in campo una serie di proposte che riguardano tutto il territorio dell’Ulss Serenissima, alcune a carattere generale mentre altre su singole problematiche territoriali.

Per questo riteniamo che sia indispensabile:

  • l’attuazione della programmazione prevista dalle schede ospedaliere e territoriali in tutto il territorio dell’Ulss4; 
  • la pianificazione dei servizi territoriali con il potenziamento di quelli domiciliari con adeguamenti di personale; 
  • un Dipartimento di prevenzione che svolga l’azione di vigilanza del tessuto produttivo per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e la promozione della prevenzione nel territorio; 
  • condivisione dei progetti del PNRR che prevedono un potenziamento della sanità territoriale
  • flessibilità oraria e attenzione ai tempi di vita e di lavoro per affrontare il disagio del pendolarismo con Regole trasparenti per la mobilità extra area

Inoltre riteniamo che

  • bisogna dare subito risposte alla carenza cronica di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta sia auspicabile un ampliamento dei servizi socio-sanitari, per dare sostegno e risposte alle famiglie in difficoltà nella gestione di familiari disabili, anziani... 
  • che si debbano ridurre le liste d'attesa che spingono l'utenza verso il privato, e fuori Regione bisogna bloccare la fuga del personale medico ed infermieristico verso il privato. 
  • Mettere un freno alle esternalizzazioni che non garantiscono né continuità né qualità dei servizi. 
  • Bisogna monitorare la qualità dei servizi appaltati esempio il servizio mensa.

Specificatamente riteniamo che

a SAN DONA’/JESOLO 

  • Serve un programma di ristrutturazione e riqualificazione di molti servizi ed unità operative. 
  • Evitare l’esternalizzazione del Pronto Soccorso di Jesolo.
  • A Jesolo va ampliata l'apertura del CUP: non bastano due giorni a settimana.

 PORTOGRUARO

  • Serve un programma di ristrutturazione e riqualificazione di molti servizi ed unità operative. 
  • Deve riaprire il reparto di Pediatria di Portogruaro ma con una chiarezza d'intenti. Basta con le continue chiusure ed aperture intermittenti che creano disagi all’utenza. 
  • Ci vuole un progetto chiaro sul futuro del punto nascita di Portogruaro
  • Aprire immediatamente il reparto di day surgery inaugurato un anno e mezzo fa, per ridurre le liste d'attesa

Ai problemi specifici dei singoli presidi ospedalieri non possiamo che denunciare le gravi condizioni del personale che devono affrontare la carenza di organico che ormai è drammatica.

Questo viene ulteriormente aggravato dalla necessità di recuperare dobbiamo recuperare migliaia tra prestazioni specialistiche, interventi chirurgici e screening sospesi durante l’emergenza Covid.

Non è sufficiente la flessibilità organizzativa servono nuove assunzioni subito e la sostituzione dei pensionamenti, delle sospensioni, gravidanze, malattie lunghe e va affrontata l’annosa questione del personale con prescrizioni.

Sono indispensabili anche modelli di turno che riducano il peso del lavoro e garantiscano i riposi dovuti, aumentare la percentuale del part time, flessibilità oraria e di accesso allo “Smart Working”, convenzioni con asili nido, centri servizi e la mobilità garantita per i lavoratori che da anni fanno pendolarismo.

Come Cgil riteniamo che serva un deciso cambio di passo che dimostri come da questa pandemia si voglia uscire con più sanità pubblica e con maggiori investimenti pubblici sulle nostre strutture.

Come sindacato – concludono Giordano, Tronco e Busato - chiediamo con chiarezza alla Regione Veneto di aprire gli stati generali della salute in tutto il territorio per costruire un nuovo piano sociosanitario che affronti i cambiamenti della sanità dopo questa fase emergenziale che non potrà più essere quella di prima e metta al centro il rilancio della sanità pubblica e la valorizzazione di chi ci lavora che è stata l’ancora di salvezza per reggere, con grandi difficoltà, la bufera della pandemia.

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