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Il Direttore loda i numeri ma intanto molte lavoratrici si vedono negati diritti

Venezia, 30 marzo 2023 – La Cgil Funzione Pubblica apprende con soddisfazione che l'Ulss 3 si pregia di aver raggiunto ed addirittura superato la parità di genere nell'organigramma dirigenziale dell'Azienda. «Per questo motivo risulta ancora più incomprensibile la postura con cui la Direzione si pone nei confronti del Personale, soprattutto donne, che richiedono di poter accedere a strumenti di conciliazione dei tempi di vita e di Lavoro come il Part – Time» - dichiara Cristiano Zanetti della Fp Cgil di Venezia.

«Anche in questi giorni - spiega il sindacalista - ci sono arrivate più richieste di aiuto di lavoratrici che, richiedendo il Part Time per assistere figli o famigliari con problemi di salute tutelati da Legge 104/92, si sono sentite respingere la richiesta con motivazioni pretestuose, nonostante ci sia un Accordo firmato ed esigibile. Questo a conferma di una questione oggettiva: al di là della presenza fisica di donne o uomini nelle posizioni apicali, se non cambia il paradigma culturale di riferimento purtroppo la sostanza rimane la stessa, ed il paradigma è, dentro la metafora, "maschile"».

«Ben venga la copertura del "Gender Gap" – sottolinea Zanetti - ma quello che ci aspettiamo dalla Direzione Generale dell’Ulss è che oltre a vantarsi di avere la maggioranza di donne al comando poi consideri anche quelle donne che tutti i giorni la sanità la fanno funzionare, che magari non appaiono, ma senza le quali la sanità pubblica non ci sarebbe. Donne che fanno turni massacranti e che si vedono negate anche le più basilari richieste. Sarebbe bene che gli spot sulla questione di genere fossero calate nella realtà».

«Sosteniamo le centinaia di donne che sono arrivate nei ruoli apicali perché hanno fatto una fatica doppia rispetto a molti uomini e perché qualcuno continuerà a tenerle sotto esame come se, a differenza dei colleghi uomini, debbano sempre dimostrare il loro valore» conclude.

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