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Il caso del minore ricoverato in Psichiatria a Chioggia è la conseguenza della mancanza della Regione nella programmazione ed investimenti nel settore. Chiesto un incontro alla Direzione dell’Aulss

Venezia, 19 luglio 2023 - La vicenda arrivata all'attenzione dell'opinione pubblica in questi ultimi giorni, peraltro già attenzionata da diverso tempo, del minore tutt'ora ricoverato presso il SPDC di Chioggia è una di quelle che, come frequentemente accade, ha squarciato il velo dell’ipocrisia.

«La storia è dolorosa e parla innanzitutto di quello che come Cgil, da anni, definiamo l’origine del male parlando di Salute Mentale: Grave sottofinanziamento del settore che si è materializzato innanzitutto nel progressivo depauperamento dei Servizi Territoriali. Ne consegue che, spesso, ai Pazienti non resta che il ricovero per essere soccorsi» dichiarano Daniele Giordano, Segretario generale Cgil Venezia e Cristiano Zanetti, Segretario Fp Cgil Venezia.

Le più recenti Linee Guida in ambito psichiatrico, introducono un approccio sempre più di tipo relazionale al Paziente, e non più solo di tipo farmacologico come accadeva in passato. Ma la carenza di Personale nel nostro Dipartimento di Salute Mentale costringe a drenare risorse dal territorio: CSM e CTRP, non potendo lasciare scoperti i Reparti ma compromettendo di fatto la capacità di queste strutture di adempiere correttamente al loro ruolo che è di prevenzione, riabilitazione, inclusione sociale e monitoraggio.

«In questo modo – proseguono i Sindacalisti - si perde il contatto con i Pazienti che arrivano al ricovero in urgenza/emergenza, magari con doppia diagnosi (disturbo mentale e dipendenza) e le famiglie allo stremo ricorrono al Pronto Soccorso per chiedere aiuto. Quindi, i Reparti anziché avere un ruolo di cura nel momento delle acuzie, o per prevenirla, diventano luoghi nei quali si “parcheggiano” ad intermittenza, spesso per dare reale sollievo alle famiglie, Pazienti che vengono contenuti e trattati farmacologicamente per poi essere riconsegnati alla famiglia in attesa del ricovero successivo; senza che nel mezzo ci sia la possibilità di pianificare un efficace intervento di cura, riabilitazione e sostegno dei familiari».

«Nel caso poi della Neuropsichiatria Infantile – precisano Giordano e Zanetti - si parla di un settore che nell’offerta pubblica è stato contratto e parcellizzato, con anche numerose funzioni cedute in toto o in parte al settore privato. Sul territorio di Chioggia ad esempio, per restare sul tema di recente attualità, non esiste praticamente più nessun Servizio Pubblico di accoglienza e presa in carico della NPI; tutto è stato accorpato presso il Distretto di Dolo – Mirano a causa della carenza di Organico».

La programmazione regionale prevede, dal 2019, l’attivazione di n.6 Posti Letto presso l’AULSS 3Serenissima” collocati all’Ospedale Hub di Mestre, per adolescenti con problemi psichiatrici, ad oggi non rilevati. Ora, dopo il clamore suscitato da questa ennesima situazione drammatica, sentiamo parlare della imminente apertura di Posti Letto di Neuropsichiatria Infantile all’Ospedale di Dolo, previa ristrutturazione e assunzione di Personale.

«Quindi? Quanti mesi o anni dovranno ancora passare? - si domandano Giordano e Zanetti - Succede da troppo tempo per convincerci che sarà la volta buona. Per ora quei Posti Letto continuano a rimanere un’ipotesi; nonostante sia stato già assunto il Primario! Una anomalia questa che si fatica a comprendere».

«Abbiamo chiesto un Incontro alla Direzione Strategica della AULSS 3Serenissima per affrontare questo problema e dare il nostro contributo ad individuare le più efficaci soluzioni, partendo comunque da una valutazione di base: Se in Veneto non si riprende ad investire, in particolare sul Personale per la Salute Mentale e la Neuropsichiatria Infantile la situazione non può che continuare a peggiorare e i casi come quello a cui stiamo assistendo non potranno che aumentare nel tempo. Qualcuno se ne deve assumere la responsabilità. La Cgil, come sempre, farà con responsabilità la sua parte» concludono.

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