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Venezia, 25 luglio 2023 - Besio: «Nessuno parla di benessere del bambino»; «non mi affiderei ad una scuola senza laureati in scienza dell'educazione»

D'Agostino FP CGIL «l'Assessora non conosce le sue scuole e non rispetta il lavoro di centinaia di educatrici ed insegnanti»

 

Questo uno dei principali argomenti dell'Assessora in Commissione, cercando di spiegare le ragioni pedagogiche per la chiusura di Sacca Fisola. Cercando di strumentalizzare il fondamentale ruolo del coordinamento pedagogico nelle scuole comunali.

Eppure, le scuole Comunali sono rette da personale senza laurea, di grandissima esperienza e professionalità che hanno aperto, costruito e gestito i servizi fino ad ora. Quelle Lavoratrici meritano rispetto e l'Assessora dovrebbe andare a ripetizione sul ruolo, anche sociale, dei servizi educativi.

«Come Cgil – dichiara Paolo D’Agostino – abbiamo chiesto di partecipare ed intervenire alla riunione per portare il nostro punto di vista e proposte per evitare la chiusura della scuola.

Va anche sottolineato come la commissione, ad oggi, è l’unica occasione per incontrare l’Assessora, visto che non ha mai risposto alle note di richiesta di incontro inviate a fine maggio e a metà giugno scorso, preferendo polemizzare a distanza come avvenuto in occasione dell’ultimo consiglio comunale».

«Quello che ci preme evidenziare – prosegue D’Agostino - è il costante mancato coinvolgimento dei lavoratori che avrebbero potuto dare il punto di vista di chi ha costruito quei servizi e dei legami sociali di quel territorio. Grave inoltre che l’Assessora non risponda nemmeno alle famiglie».

Per il sindacalista «Con la chiusura della scuola diminuisce il perimetro pubblico dei servizi e quindi calerà il potenziale delle capacità assunzionale di tutto il sistema scolastico. Quindi meno occupati nelle scuole comunali».

«Si parla tanto di ripopolare la Città Storica – rimarca D’Agostino - ma intanto si chiudono servizi sulla base di valutazioni totalmente distanti dalla realtà che parrebbero celare la volontà di giocare al risparmio sulla pelle di bimbi e famiglie, in questo caso quelle che risiedono in una delle zone più disagiate della Venezia insulare».

E, proprio sui dati insiste D’Agostino: «L’Assessora Besio parla di sole 6 richieste di iscrizione, ma abbiamo la lettera di 10 famiglie che chiedono di potersi iscrivere. Inoltre, altro motivo caro all’Assessore Besio per chiudere la XXV Aprile, le iscrizioni non sono di soli maschietti, ma comprenderebbero anche un 40% di femminucce».

«Ma per l'Assessora esiste solo il regolamento e non la città reale e quindi decide di ignorare deliberatamente una richiesta arrivata dalle famiglie che salverebbe la scuola a Sacca Fisola perché le richieste non sono arrivate in tempo» – attacca il dirigente sindacale.

«Come Cgil abbiamo presentato delle proposte concrete per evitare che si chiuda la XXV Aprile – continua D’Agostino - come ad esempio differenziare le tariffe per l'accesso tenendo conto delle sedi disagiate anche per stimolare la domanda o costruire delle classi con bambini anticipatari per venire incontro alle famiglie».

Proposte che non hanno fatto riflettere l’Assessora sulle sue scelte dichiarando che nel corso del dibattito si sono dette cose "non vere, se non menzognere", continuando ad accusare il sindacato di non essersi comportato in maniera corretta. Eppure, anche in questa sede istituzionale, non risponde nel merito delle proposte fatte.

«L'isola ha bisogno di quella scuola, come di altri importanti servizi per consentire alle famiglie di avere risposte su bisogni di salute e residenzialità.

Oggi si è consumato l'ennesimo fallimento, all'assessora serve un bagno di realtà» - conclude.