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DICHIARATO LO STATO DI AGITAZIONE del personale operante nell’appalto di inclusione scolastica del Comune di Venezia.

Nel servizio lavorano circa 150 dipendenti fra Venezia Centro Storico e Terraferma, che ogni giorno si occupano di includere i bambini disabili negli ordinari percorsi educativi delle scuole.

Lavoratori pagati a cottimo, come se fossero dipendenti con un contratto a chiamata: pagati solo se l’utente è presente e altrimenti in permesso non retribuito. Un appalto per un servizio così delicato gestito senza alcuna responsabilità sociale d’impresa e con un capitolato che ha un solo obiettivo concreto: garantire servizi importanti con la minor spesa possibile.

Nessun vincolo chiaro di quanti bambini possa seguire ciascun lavoratore, d’inverno con rapporto individuale, d’estate in base alla “gravità” come se i bisogni dei bambini diminuissero d’estate e aumentassero d’inverno.

Lavoratori costretti ad essere costantemente “a disposizione” della cooperativa nell’attesa di una telefonata che dica loro se il giorno dopo saranno in servizio, spesso anche il giorno stesso; costretti di fatto anche a compiere attività non previste dalle loro qualifiche professionali pur di mantenere le ore di lavoro ed avere una continuità di reddito, diventando di fatto una forma di ricatto silenzioso effettuato ogni giorno ai danni dei lavoratori e dell’utenza.

L’alternativa? PNR: PERMESSO NON RETRIBUITO

Sembra assurdo che, ancora nel 2023, il personale qualificato impiegato in questi servizi non abbia alcuna garanzia di reddito e sia costretto a lavorare a cottimo proprio da quel Comune che si vanta di avere standard qualitativi di servizi sociali ed educativi altissimi.

Oggi era annunciata una visita dell’assessore Venturini al Centro Estivo Virgilio, l’unico gestito della Cooperativa. Visto il suo silenzio ad una nostra richiesta di incontro di 15 giorni fa abbiamo voluto convocare un’assemblea proprio li davanti ma l’assessore non si è visto.

Cosa c’è che fa così paura nella voce dei lavoratori? Quale la difficoltà di ascoltarli?

Non lo sappiamo.

Eviteremo fino alla fine di proclamare il primo sciopero di questo servizio, ma servono risposte concrete alle richieste dei lavoratori.

Per il momento solo silenzio.