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Il decreto legge 145 del 18 ottobre scorso prevede che ai soli lavoratori dipendenti delle Amministrazioni Statali e tempo indeterminato venga erogato nel mese di dicembre un emolumento pari all’importo annuale dell’indennità di vacanza contrattuale attualmente erogato moltiplicato per un coefficiente pari a 6,7.
Non comprendiamo l’entusiasmo di coloro che “gioiscono” di fronte alla scelta unilaterale del Governo, e non attraverso la contrattazione, di anticipare l’indennità di vacanza contrattuale con una rivalutazione del 6,7% per i soli lavoratori a tempo indeterminato e afferenti alle Amministrazioni dello Stato relativa al rinnovo dei contratti scaduti a fine dicembre 2021 per il triennio 2022/2024, afferma Ivan Bernini segretario generale della FP CGIL del Veneto.

Lo stesso decreto prevede che per i lavoratori pubblici dipendenti dalle amministrazioni regionali, locali e dagli Enti del servizio sanitario regionale l’anticipo PUO’ essere erogato con oneri a carico dei propri bilanci.
Sostanzialmente nel Veneto meno di 1 lavoratore su dieci avrà la certezza di questo anticipo e solo se ha un rapporto a tempo indeterminato.
L’ultimo conto annuale elaborato dalla Ragioneria Generale dello Stato a disposizione, quello del 2021, indica che la composizione del personale stabile nel Veneto – quindi solo quello a tempo indeterminato – è composto per un 63,6% da personale della sanità e per un 29,6% di personale delle autonomie locali.

Non stiamo nemmeno qui né vogliamo disquisire su modi e questioni tecniche.
Se il Governo, come affermato dai suoi rappresentanti, ritiene che questo sia un meccanismo che aiuta i lavoratori dipendenti per calmierare gli effetti dell’inflazione sul peso dei loro stipendi noi diciamo: PER TUTTI I LAVORATORI, COMPRESI QUELLI DEI COMUNI, DELLE IPAB, DELLA SANITÀ , comprendendo anche i tempi determinati e non solo per 1 su 10. Non esiste, a questo punto, che l’anticipo diventi una possibilità solo per quegli Enti che possono sostenerla con i propri bilanci. Doveva pensarci chi ha scritto quella norma. Perché vuol dire che anche nel Veneto qualche ente riuscirà ad anticipare l’emolumento, altri no.

Anche per questo abbiamo già chiesto una convocazione urgente ai soggetti deputati per chiedere che a tutti i lavoratori della Pubblica Amministrazione del Veneto sia erogato l’anticipo. 
Quello che ci interessa, conclude Bernini, è che anche i lavoratori esclusi da quella norma, inclusi i tempi determinati, abbiano medesime condizioni degli altri. Non sono lavoratori di serie B ed hanno medesimi diritti di tutti.