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Nuovi contratti (peggiorativi) anche per chi ha vinto un concorso. Chi ci guadagna?

San Dona di Piave, 6 novembre 2023 - Siamo all’epilogo dell’esperienza ISVO, Impresa Socio-sanitaria del Veneto Orientale, nata nel 2018 per gestire i servizi dell’IPAB Monumento ai Caduti di San Donà.

ISVO è un ente partecipato per il 48% dall’IPAB e per il 52% dalla Cooperativa Socioculturale. Con questa operazione tutti i lavoratori dell’IPAB sono stati trasferiti a ISVO perdendo lo status di dipendente pubblico nonostante abbiano vinto un concorso.

Dal canto suo ISVO in questi anni non ha effettuato assunzioni lasciando tutta la gestione alla Cooperativa Socioculturale.

Oggi siamo alle battute finali, prima la Residenza pubblica viene svuotata di personale, ora tocca ad ISVO: in vista dell’apertura della nuova Casa di Riposo di Via Calnova infatti sono stati esternalizzati tutti i servizi, e dunque il personale, alla Cooperativa Socioculturale e a suoi subappalti per i servizi di pulizia e cucina.

Come FP CGIL Venezia non possiamo non chiederci: che ruolo svolgerà ISVO nel prossimo futuro, nel momento in cui tutto il personale è stato esternalizzato alla cooperativa?

Che ruolo avranno Comune di San Dona’, l’IPAB e il nuovo Consiglio d’Amministrazione appena insediato visto che ormai l’ente è stato svuotato della sua natura pubblica?

Chi effettivamente ci ha guadagnato da questa operazione?

Certamente non i lavoratori, che in questo ennesimo passaggio di personale da ISVO a Cooperativa ci perderanno, e molto.

Viene infatti previsto un cambio contrattuale da CCNL Enti Locali a CCNL Cooperative sociali, mentre per i soli operatori di cucine e pulizie in subappalto invece verrà applicato il CCNL ARIS RSA scaduto nel 2012, più di 10 anni fa, e che come CGIL non abbiamo sottoscritto.

Questi lavoratori perderanno quindi tutta la parte normativa del contratto Enti locali: avranno meno ferie, meno permessi, ma perderanno anche in termini economici non essendo prevista nei contratti privati alcuna forma di salario accessorio (indennità di turno, rischio..).

Anche la paga base è più bassa nei tabellari dei contratti privati, verranno si riconosciute le differenze retributive, ma come superminimi assorbibili, questo significa che i lavoratori non vedranno più aumenti contrattuali nemmeno con il rinnovo dei contratti nazionali che chiediamo a gran voce per ridare potere d’acquisto ai lavoratori e che rivendicheremo anche nelle piazze il prossimo 17 novembre per lo sciopero generale dei lavoratori e delle lavoratrici dei servizi pubblici.

Come FP CGIL non abbiamo firmato l’accordo di passaggio perché non possiamo accettare queste operazioni fatte sempre sulle spalle dei lavoratori: non è frammentando il lavoro in appalti e subappalti, perdendo pezzi di retribuzione e diritti con l’ottica del risparmio in termini di bilanci societari che miglioreremo la qualità del servizio.

Non è spremendo i lavoratori che si diventa attrattivi per nuove competenze e professionalità sempre più difficili da trovare sul territorio.

 

isvo socioculturale volantino