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Venezia, 10 gennaio 2023 - Il Veneto, purtroppo, continua ad essere tra le regioni sul podio per numero di infortuni mortali sul luogo di lavoro (subito dopo la Lombardia e la Campania), mentre per quanto riguarda le denunce di infortunio, il dato nazionale aggiornato ai primi dieci mesi dell’anno 2023 (489.526 casi) ci dice che oltre un infortunio su dieci in Italia si verifica in Veneto (58.656).

È ovvio che, affinché si possa assistere l’utenza o i familiari delle vittime, l’INAIL ha bisogno di personale, eppure, continuiamo a registrare insistenti difficoltà nelle assunzioni presso le sedi del Veneto e, inutile nasconderci, i prossimi massivi pensionamenti rischieranno di svuotare le sedi.

Continuiamo a segnalare che ci sono le sedi di Venezia che registrano scoperture pari al 40% ed altre sedi che, pur avendo una scopertura inferiore ma un consistente numero di casi da trattare, hanno difficoltà ad erogare il servizio all’utenza.

Attualmente è ancora vigente la graduatoria nazionale del Concorso Unico Lavoro con la quale si prevedeva di coprire, per l’INAIL, 27 posti in Veneto e di cui ancora 6 posti sono vacanti (di cui 5 su Venezia), pur essendo state contattate 1861 persone. Inoltre l’INAIL ha ottenuto l’autorizzazione ad assumere altre 139 unità con DPCM di luglio 2022 e 260 unità con DPCM di novembre 2023.

È evidente che l’INAIL abbia necessità di coprire le sedi delle regioni del nord eppure questa graduatoria, che potrebbe consentire un’immediata immissione di personale, sembra essere ostaggio della burocrazia perché, essendo condivisa con altre due amministrazioni, da un lato a livello centrale si butta la colpa sulle altre amministrazioni perché sembrano esser lente nel comunicare i dati e non sincronizzate tra loro, dall’altro lato sembra che la Funzione Pubblica invece non riceva le richieste dagli enti.

La graduatoria, dunque, scorre con numeri piuttosto esigui e in tempi eccessivamente dilatati quando si potrebbero utilizzare modalità molto più celeri ed in grado di intercettare l’interesse di più persone, a rimetterci però sono le sedi che hanno bisogno di personale e, conseguentemente, l’utenza.

Siamo in contatto con i rappresentanti del Comitato che segue le vicende di questa graduatoria nazionale e sappiamo che, tra loro, vi sono persone disposte a prendere subito servizio in Veneto.

Abbiamo scritto alla Direzione Regionale Veneto per offrire la nostra collaborazione e condividere quanto gli idonei di questa graduatoria vanno chiedendo a tutti i livelli politici e sindacali, pensando che potrebbe essere utile far squadra e far partire istanze e proposte dal territorio.

Ormai l’esperienza vissuta con le altre amministrazioni ci hanno fatto maturare l’idea che il Veneto (e Venezia nello specifico) sia una realtà a sé che va gestita con iniziative e soluzioni eccezionali (anche un po’ innovative), perché il servizio pubblico deve essere garantito e a metterci la faccia sono tutte le lavoratrici e i lavoratori che sono il motore della pubblica amministrazione.