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Serve una riflessione su salario, incentivi e condizioni di lavoro

Venezia, 27 gennaio 2024 - Apprendiamo dai giornali che IPAV sia preoccupata per l’imminente concorso di Azienda Zero, il Presidente sembra certo che si svuoteranno le Case di Riposo.

«È un problema sistemico - dichiara Paolo D’Agostino per la Segreteria della FP CGIL di Venezia - che va affrontato valutando salari, incentivi e condizioni di lavoro di tutto il sistema pubblico e privato delle case di riposo»

«Appare contraddittorio però che a denunciarlo il vice Presidente di URIPA, l’associazione che rappresenta i datori di lavoro pubblici e privati della Regione Veneto: quali strumenti ha individuato URIPA per limitare il fenomeno, anche di concerto con la Regione, oltre a lanciare allarmi giornalistici?»

«È chiaro che ogni lavoratore cerca di migliorare la propria condizione di vita anche mediante concorsi in altre aziende, ma il punto centrale non è solo la precarietà dei vecchi concorsi ma i costi che Venezia ha per vivere e lavorare in un contesto spesso complicato. Il Patrimonio immobiliare di alcune IPAB è impressionante, ma la scelta è quella di metterlo a reddito. Manca una qualunque politica sulla gestione del patrimonio che valuti anche la residenzialità dei lavoratori in questi territori.

Restiamo a Venezia: Un Infermiere di IPAV, oltre ad uno stipendio complessivamente più basso- percepirà a causa di un accordo proposto proprio da IPAV nelle feste natalizie, una produttività di poco più di 250 euro e non potrà accedere alle progressioni orizzontali perché destinate solo a chi già in pensione. Un collega con contratto sanità percepirà di sola produttività quasi 10 volte la produttività di IPAV e uno scatto stipendiale (progressione) ogni 3 anni circa.

«Se questa è la strategia aziendale individuata dalla Direzione Aziendale di IPAV credo che questa azienda avrà più problemi di altre nel territorio nell'affrontare questo problema - afferma D’Agostino per la FP CGIL- . Sono preoccupato dalla distanza che c’è fra i reparti e la Direzione aziendale. Il CdA deve prendere atto di questa distanza e procedere ad un cambiamento profondo e non gattopardesco in IPAV, richiesta che credo sia risultata evidente dall’esito referendario delle scorse settimane promosso dalla CGIL.»

«Dagli atti pubblicati l'azienda ha speso per il personale infermieristico in libera professione quasi un milione di euro nel 2023, una cifra impressionante che va diminuita -anche assumendo nuovo personale- utilizzando quei risparmi per finanziare nuova produttività per i dipendenti attraverso dei -piani di razionalizzazione- tagliando sprechi e Incarichi esterni.

Ma la questione è generale - conclude D’Agostino - «Servono ricette diverse e un ruolo centrale dei Comuni e della Regione per affrontare il problema delle professioni nel sistema delle Case di Riposo. Il sistema non può funzionare con una così alta competizione sul salario dei lavoratori.

Le differenze diventano più significative se pensiamo ai lavoratori dei settori privati - denuncia il sindacato della Funzione Pubblica CGIL - dove i salari crollano e non ci sono spesso incentivi ulteriori rispetto al solo stipendio.

Da tempo chiediamo l’applicazione del contratto sanità alle IPAB, sperando di affrontare anche questa discussione nel progetto di riforma, ma i contratti privati devono essere oggetto di monitoraggio e di approfondimento della Regione, che deve chiaramente escludere ogni applicazione di ‘contratti pirata’ nelle strutture accreditate come avviene in altre Regioni d’Italia.

Se non vogliamo gestire il turn-over del personale ad ogni concorso pubblico, occorre creare le condizioni normative, salariali e di consistenza del personale in servizio per consentire anche ai lavoratori del privato di poter costruire un progetto solido pur lavorando in quelle strutture.

«L’Assessore Venturini ritiene che l’allarme che lancia il Presidente Polesel sia infondato o si farà carico della questione con l’Assessora Lanzarin? Noi restiamo disponibili al dialogo e a trovare soluzioni concrete per il personale, ben consapevoli che la stabilità e la continuità assistenziale sono elementi centrali nella 21 qualità dei servizi offerti»