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Bernini FP Cgil Veneto: Disagi all’utenza ma chiediamo rispetto per i lavoratori, Veneto Lavoro poteva informare l’utenza.

Venezia, 24/1/2020 - Pratica comune è quella di trovare sempre un capro espiatorio al quale accollare tutte le responsabilità che nessuno si vuole assumere. Daniel Pennac, scrittore francese, ne fece dei divertenti romanzi. Peccato che nella vita reale, non romanzata, sia una pratica poco divertente e che i capri espiatori siano spesso proprio gli ultimi responsabili.
E’ esattamente quello che sta succedendo ai lavoratori degli ex centri per l’impiego provinciali oggi in Veneto Lavoro” afferma Ivan Bernini segretario FP CGIL Veneto.

Quella degli ex centri per l’impiego, quelli che si definivano “centri di collocamento”, è una storia infinita. Progressivamente “spolpati” di risorse nel corso degli anni, oggetto poi di trasferimento in seguito alla Legge Delrio e collocati infine dalla Regione nell’Agenzia Veneto Lavoro. Operazioni derivate da una “riforma” non preparata che ha ulteriormente appesantito problemi di gestione nei servizi e organizzazione del lavoro.

Il servizio svolto da questi lavoratori è estremamente complesso e delicato, per dinamiche e per tipologia di utenza alla quale si rivolge. “Non stai dentro ad una agenzia di viaggi che incrocia persone felici prossime ad un viaggio, ma incroci persone spesso esasperate, arrabbiate, che hanno perso il lavoro o lo stanno cercando e si aspettano risposte e certezze, riponendo forti aspettative in questi servizi” afferma Bernini. ”Già nel passato, quando ancora i centri per l’impiego stavano nelle province, ci sono stati episodi di sfoghi e aggressioni nei confronti di chi sta dietro allo sportello, non è purtroppo una novità. Come avviene in qualsiasi servizio nel quale si incrociano direttamente le persone è sempre chi trovi davanti il soggetto al quale esprimi domande e manifesti la rabbia”.
Già in passato avevamo riscontrato problemi legati al funzionamento dei servizi informatici. Capitava che i sistemi di gestione informatica andassero in tilt, bloccando computer ed attività. Dall’inizio dell’anno il problema si è ripresentato in tutte le sedi di Veneto Lavoro rendendo impossibile il lavoro e creando forti disagi all’utenza. “Le reazioni delle persone all’indirizzo dei lavoratori sono state spesso pesanti ed aggressive, per responsabilità che non dipendono dalla volontà di chi sta dietro ad uno sportello. Comprendiamo la rabbia e l’esasperazione di chi si trova ore ad aspettare, che aveva appuntamenti per pratiche e che sono dovute ritornare. Probabilmente chiunque in quelle situazioni avrebbe reazioni. Quello che chiediamo è rispetto per quei lavoratori che loro malgrado si sono trovati ad affrontare situazioni di questo tipo”.

“Non vogliamo gettare la croce addosso a nessuno” conclude Bernini. “Non è semplice per nessuno gestire ed organizzare servizi con risorse insufficienti né far fronte a posteriori all’adeguamento tecnologico ed informatico. Quello che ci pareva però necessario, e che abbiamo chiesto a Veneto Lavoro, era di informare pubblicamente i cittadini dei problemi in corso avvisando del possibile disagio. Può darsi che non avrebbe cambiato nulla rispetto alle reazioni ma forse, con chiarezza ed evidenza del problema, più di qualcuno avrebbe capito che chi sta dietro allo sportello non è il responsabile del disservizio. E forse avremmo avuto meno capri espiatori, meno aggressività e più rispetto per quei lavoratori”