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L’ASSOCIAZIONE DICHIARA CHE NON APPLICHERÀ AL PERSONALE IL CONTRATTO NAZIONALE DELLA SANITÀ PRIVATA

È irricevibilela scelta dell’Associazione La Nostra Famiglia di NON applicare il CCNL Sanità Privata a tutti i circa 2000 lavoratori (500 in Veneto) sottoscritto l’8 ottobre u.s.
Venerdì 6 novembre si è tenuto l’incontro, voluto dall’Associazione, per comunicare alle Organizzazioni Sindacali che ai soli lavoratori degli IRCCS sarà applicato il CCNL sanità privata mentre tutti gli altri passeranno al CCNL ARIS-RSA-CDR. Un contratto, quest’ultimo, non sottoscritto nel 2012 dalla FP CGIL, che risulta scaduto, senza previsione di ultravigenza, già dal 2015 e il cui campo di applicazione non include l’attività di Riabilitazione extraospedaliera così come definita dalle Linee Guida del Ministero della Sanità del 1998 e praticata dalle strutture dell’Associazione in Veneto.
Trattasi infatti di strutture, quelle dell’Associazione La Nostra famiglia, ex art. 26 della Legge 833/78 che erogano prestazioni sanitarie (riabilitazione intensiva ed estensiva) inserite nella rete dell’offerta riabilitativa integrata tra ospedale-strutture extraospedaliere e territorio, e ben definite dalla DGR 253 del 1.2.2000 nonché dalla normativa regionale sull’accreditamento.
Ora l’Associazione La Nostra famiglia prendendo a pretesto il pasticcio in cui le diverse regioni hanno regolato o non regolato la materia dichiara che al proprio personale, pur collocato in strutture sanitarie accreditate come tali dalla Regione Veneto, non applicherà il CCNL sanità privata violando le stesse convenzioni con le ULSS che prevedono l’applicazione corretta ai lavoratori del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, a partire naturalmente dalla tipologia di contratto applicabile che non è certo il CCNL ARIS-RSA-CDR.
A questo punto i lavoratori non potranno che:

  1. rivolgersi al Giudice del Lavoro per veder riconosciuto il CCNL Sanità Privata
  2. rivolgersi alla Regione Veneto, in qualità di committente, perché faccia chiarezza su accreditamento, tariffe e rispetto dei Contratti di Lavoro. È necessario infatti che la regione spieghi come sia possibile mantenere l’accreditamento come strutture sanitarie quando si tratta di entrare nell’assegnazione del budget e nella determinazione delle tariffe e diventare altro (riabilitazione sociale?) quando si tratta di scegliere quale contratto nazionale applicare ai lavoratori.

Da sottolineare come la mancata vigilanza della Regione Veneto sulla regolarità dell’applicazione dei CCNL abbia portato, anche nel settore dei Centri di Riabilitazione ex art 26 ad un far west contrattuale nonché dumping tra i diversi Centri che gli stessi, in competizione tra loro, risolvono con l’applicazione di Contratti irregolari. Abbiamo infatti rilevato che in Veneto, nonostante tali strutture siano accreditate come strutture sanitarie, sono ben 5 i Contratti fuori ambito e con condizioni peggiorative applicati ai lavoratori. 

Su pari questione il 17 settembre u.s. si è pronunciata l’INPS e l’ITL di Verona a seguito della denuncia della FP CGIL. Entrambe hanno accertato l’irregolarità dell’applicazione del CCNL AIOP-RSA all’ Ospedale di Comunità Pederzoli. Un contratto non applicabile ad una struttura sanitaria.
È necessario che a fronte di questa situazione la Regione Veneto convochi immediatamente le Organizzazioni Sindacali.

Venezia 8 novembre 2020