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Nel territorio veneziano le assunzioni sono insufficienti

Venezia, 7 maggio 2021 - Il buon funzionamento degli Spisal è condizione essenziale per garantire i lavoratori e migliorare le loro condizioni di lavoro, la prevenzione, la salute e la sicurezza.
Continuiamo ad assistere all’aumento degli infortuni, alle morti sul lavoro e non attiviamo interventi efficaci per prevenire questi fenomeni – dichiarano Ugo Agiollo, Segretario generale della Cgil di Venezia e Daniele Giordano, Segretario generale della Cgil Funzione Pubblica di Venezia.

A Venezia le denunce per infortunio hanno avuto un aumento esponenziale. A marzo 2020 le denunce erano 357 e a marzo 2021 sono 769. E, se nella sommatoria trimestrale gennaio-marzo 2020 le denunce di infortunio erano 2.174, nello stesso periodo del 2021 il numero è salito a 2.447. Un triste primato che vede 2 incidenti mortali a Venezia nel primo trimestre 2021.
L’emergenza COVID ha sicuramente peggiorato la situazione e complicato i controlli (basta pensare alla FINCANTIERI che continua ad essere monitorata dalla Ulss per il rischio contagi).
Sappiamo che i giovani sono i più colpiti perché esposti alla precarietà ed ad una maggiore ricattabilità sul lavoro, mancano di formazione e di cultura della sicurezza sul posto di lavoro.
D’altro canto l’aumento dell’età pensionabile rende sempre più a rischio le condizioni di lavoro di chi non è più in grado di sostenere ritmi negli ambienti faticosi, con la conseguenza che aumenta il rischio all’esposizione ad infortuni.

Il complesso tessuto produttivo di questo territorio richiede una azione di vigilanza ed ispezione più capillare perché non ci si può limitare a controlli e verifiche ma si deve entrare nei processi produttivi per tentare di migliorarli (pensiamo ai lavoratori della pesca o ai subappalti nelle fabbriche) e serve la promozione della salute nelle comunità lavorative, se vogliamo essere efficaci.
Ma l’aumento degli infortuni, gli infortuni mortali e il fenomeno degli incidenti sul lavoro non denunciati, sono sotto ai nostri occhi e un Servizio Pubblico non può voltarsi dall’altra parteServe cambiare la cultura per la protezione e la sicurezza ed è necessario investire risorse nei Dipartimenti di Prevenzione e negli Spisal per garantire un approccio pedagogico ma anche di ferrei controlli e sanzioni per chi non rispetta le norme.

Le norme di Legge, le Linee guida regionali e i Lea, identificano nei Tecnici di Vigilanza ed Ispezione la responsabilità e le competenze per l’attività a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e gli organici che devono essere presenti negli SPISAL devono essere numericamente congrui per garantire l’erogazione dei LEA e il funzionamento del sistema.
Il tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro svolge con autonomia tecnico professionale le proprie attività” ed “È responsabile dell'organizzazione della pianificazione, dell'esecuzione e della qualità degli atti svolti nell'esercizio della propria attività professionale”.

Attualmente gli organici presenti nel territorio veneziano (21 tecnici all’Ulss 3 e 6 tecnici all’Ulss 4) sono insufficienti per garantire tutto questo ed i posti messi a bando nel concorso previsto da Azienda Zero (3 per l’Ulss 3 e 1 l’Ulss 4) per coprire la carenza non bastano. Serve una scelta di campo.
Aspettiamo ancora il varo del piano strategico di intervento e rafforzare gli Spisal che il Presidente Luca Zaia aveva promesso nel lontano 2018. Si era impegnato nell’assunzione straordinaria di Ispettori per incrementare il lavoro di prevenzione, vigilanza e formazione necessari a garantire un intervento efficace in tutti gli ambiti produttivi. Le assunzioni fatte hanno a malapena coperto il turn over dei pensionamenti nel 2019.

Chiediamo ai Nuovi Direttori Generali delle ULSS 3 e 4
• che si proceda con un piano strategico di intervento con l’obiettivo di ampliare i controlli nei posti di lavoro
aumento delle risorse dedicate per allo sviluppo della cultura della sicurezza
• che si convochino i tavoli di contrattazione per discutere di organici ed affrontare l’emergenza negli Spisal