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Sollecitato un incontro urgente al Provveditore

Venezia, 6 ottobre 2021 - Come FP CGIL Veneto abbiamo rinnovato la nostra richiesta al Provveditore dell'Amministrazione Penitenziaria di esame congiunto sull'organizzazione lavorativa interna alle carceri Venete, dopo che lo stesso non ha preso in considerazione la nostra proposta. Come sindacato poniamo dei punti di riflessione e di ricerca di soluzioni, quali: legge 81/14, che ha portato giustamente alla chiusura degli O.P.G., ma di conseguenza ha riversato all'interno delle carceri soggetti con problemi psichiatrici. Questo ha comportato che con l'arrivo di questi soggetti problematici i poliziotti operano senza nessun protocollo d'intervento.

Situazione, questa, assurda e che la stessa Amministrazione Penitenziaria non sta facendo nulla per rimediare a questa mancanza, che porta ad avere all'interno delle carceri un numero alto di eventi critici e personale di polizia che ricorrere spesso a cure mediche.
Infatti, molto spesso è il povero agente di vigilanza alla sezione detentiva a dover sbrigare eventi critici da solo e con la propria esperienza o con l'esperienza di altri poiché è appena assunto. Particolari questi di non poco valore e che attualmente non sono presi nella dovuta considerazione o dato il giusto peso che meritano.

Come Sindacato riteniamo che per quanto sopra esposto, sia in materia di detenuti con problemi psichiatrici, che per i protocolli d'intervento e per la formazione al personale il confronto deve essere fatto oltre ai sindacati di categoria ma anche con la sanità penitenziaria, che ha un ruolo fondamentale nel gestire determinate situazioni e di diminuire gli eventi critici. Da non dimenticare il ruolo importante, che ha anche il terzo settore, il volontariato e cooperative, all'interno del carcere.

Particolare attenzione va data a quel personale impiegato a svolgere servizio di vigilanza all'interno delle sezioni detentive, poiché subisce la maggior parte di stress. Infatti è consuetudine, in tutti gli Istituti del Distretto, inserire sempre nei posti di vigilanza nelle sezioni personale più giovane, che solo dopo molto tempo trascorso all'interno delle stesse potrà essere sostituito a sua volta da altro personale più giovane proveniente dai corsi di formazione. È facile notare che in nessun Istituto del distretto è dotato o attrezzato di un servizio in cui far transitare per un certo periodo il suddetto personale, questo per staccare da quella forma di stress che è dato nel svolgere il servizio all'interno della sezione detentiva.

Sono questi i temi che abbiamo chiesto di affrontare al Provveditore dell'Amministrazione Penitenziaria al fine di evitare o far diminuire sia il forte disagio subito da tutto il personale che lavora all'interno delle carceri venete anche per la tutela stessa degli operatori.


Gianpietro Pegoraro, Coordinatore regionale Fp Cgil Polizia Penitenziaria, intervistato da TG7Gold - Telepadova.

 

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