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Si portino avanti le proposte delle organizzazioni sindacali

Venezia, 8 novembre 2022 - La FP CGIL di Venezia, che da anni chiede il riconoscimento della sede disagiata, prende atto con soddisfazione di quanto affermato dal Ministro della Giustizia Onorevole Carlo Nordio, che concorda sulla necessità di riconoscere un’indennità incentivante per il personale che presta servizio presso gli uffici Giudiziari Veneziani.

Sino a ieri, ogni anno un Ministro della Giustizia, si svegliava e scopriva che gli Uffici Giudiziari di Venezia erano sull’acqua e che i fascicoli venivano trasportati con i motoscafi, talvolta stupiva che, però, questa fosse una novità anche per i nostri amministratori locali che spesso hanno utilizzato le nostre richieste per farne una passerella politica senza, di fatto, far nulla.

A riprova che il problema è proprio legato all’incapacità politica nazionale e locale di prendere atto di questa situazione e delle cause che l’hanno provocata, vi è la coesione tra le organizzazioni sindacali ed i capi degli uffici che in tutti questi anni hanno formulato le possibili soluzioni, rimaste, però, sempre inascoltate e mai prese in considerazione ai tavoli nazionali.

Oggi emerge sempre più, stavolta dinanzi agli occhi del nuovo Ministro della Giustizia che sembra essere consapevole delle fragilità della laguna, la difficoltà di questi uffici che scontano anni di malgoverno, di mancanza di una pianificazione di interventi mirati a risollevare gli organici della giustizia veneziana.

Chi si trasferisce a Venezia sa che molto probabilmente non basterà lo stipendio per potersi mantenere; la collocazione delle sedi nei vari sestieri e la presenza di barriere architettoniche mostrano anche l'inadeguatezza dei mezzi di trasporto, i cui costi sono sempre più elevati, per non parlare dei prezzi proibitivi degli alloggi e, in generale, del costo della vita.

Per questo si rende necessario un incentivo di carattere economico, come già accade in altre Amministrazioni che, evidentemente, sanno come tenersi il personale, mentre noi abbiamo addirittura rischiato di perdere i lavoratori a tempo determinato per i quali continuiamo a chiedere con forza la stabilizzazione.

La valorizzazione del personale deve essere il leitmotiv che guidi l’azione di questo Ministero, tenendo conto, non solo delle difficoltà legate ad un territorio tanto meraviglioso quanto lavorativamente ostile, ma anche del blocco da più di un decennio di riqualificazioni, progressioni economiche, mobilità verso altre sedi o addirittura verso altri enti.

Il Ministero della Giustizia oggi non è un’amministrazione appetibile per tutti questi motivi ma anche a causa dell’arretratezza delle infrastrutture informatiche e di un’organizzazione ormai troppo rigida per la flessibilità richiesta per conciliare vita lavorativa e personale.

Ormai abbiamo perso il conto di tutte le assunzioni in cui le sedi di Venezia, ovviamente, sono state rovinosamente scartate, basti pensare all’ultimo concorso, per 2.329 Funzionari Giudiziari, ha portato a Venezia solo 11 persone sulle 73 previste, praticamente il 15%.

Ci rendiamo conto che “Il Caso Venezia” non è facile da gestire ma, pur avendo denunciato da anni attraverso tutti i canali di informazione il rischio del collasso degli uffici giudiziari, nessuno ha mai dimostrato la sensibilità di aprire un tavolo sindacale che tratti solo ed esclusivamente di questo argomento.

La FP CGIL di Venezia ribadisce la necessità di tutelare l’insularità e la specialità di Venezia, riconoscendo gli uffici giudiziari siti nella città lagunare “a copertura necessaria” per incentivarne l’appetibilità, dando luogo a punteggi aggiuntivi in funzione della futura mobilità, in proporzione al periodo di permanenza e garantire in maniera continua e certa un’indennità di disagio come già accade, dal 2010, all’interno dello stesso Ministero della Giustizia ma per un altro Dipartimento che, evidentemente, è gestito meglio.

Facciamo nostre le parole del Ministro della Giustizia Nordio “la sede di Venezia è la più sofferente e disagiata dell’intero Paese” e speriamo che questo interesse si traduca stavolta in un confronto tra chi conosce la realtà giudiziaria e lavorativa di Venezia.