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Venezia, 11 dicembre 2020 - Questa mattina abbiamo partecipato ai lavori della VI Commissione del Consiglio Comunale in merito alla situazione della Fondazione Musei Civici.

Come Fp Cgil abbiamo chiesto che il Consiglio Comunale dia un mandato chiaro alla Fondazione su quali scelte operare nei confronti dei lavoratori”.

Come sindacato non abbiamo mai condiviso la scelta del Governo di chiudere i Musei e abbiamo ribadito che questa situazione è ricaduta in particolare sui lavoratori, sia della Fondazione che degli appalti, che hanno visto importanti decurtazioni della loro retribuzione a causa dell’utilizzo della cassa integrazione.
Tale scelta è stata motivata dal fatto che il patrimonio della Fondazione veniva interamente eroso dai mancati introiti dovuti alla pandemia.
Questo però non risulta più in linea con il fatto che lo Stato ha ristornato la Fondazione per almeno 7.000.000 di euro.
Per questa ragione quello che noi chiediamo è che parte di quelle risorse per il 2020 vengano destinate per recuperare la perdita salariale dei lavoratori, che altrimenti sarebbero gli unici ad aver pagato i costi di questa pandemia.
La chiusura al pubblico dei Musei non è la fine dell’attività della Fondazione, soprattutto se si vuole dare un futuro alla Fondazione stessa.

In questi mesi i lavoratori hanno continuato a dare il loro contribuito, partecipando continuamente ai lavori della Fondazione, in alcuni casi a prescindere dalla cassa integrazione. Noi siamo convinti che per progettare la Fondazione Musei del futuro non basti definire una serie di mostre e iniziative fuori dal nostro paese ma serva invece investire sui lavoratori, sulla rete di relazioni che possono costruire, sulle loro competenze e professionalità e sul loro costante lavoro per migliorare la nostra offerta culturale e i rapporti internazionali della Fondazione stessa.

A questo si aggiunge il fatto che noi chiediamo con urgenza, per le difficoltà che avremo nel 2021, che la Fondazione predisponga dei progetti formativi e solleciti le cooperative che lavorano negli appalti a fare altrettanto per poter accedere al Fondo Nuove Competenze.

Gli interventi del Fondo Nuove Competenze hanno a oggetto il riconoscimento di contributi finanziari in favore di tutti i datori di lavoro privati che abbiano stipulato, ai sensi dell’art. 88, comma 1 del Decreto Legge n. 34/2020 e dell’art. 4 del Decreto Legge 14 agosto 2020 n. 104, per mutate esigenze organizzative e produttive dell'impresa ovvero per favorire percorsi di ricollocazione dei lavoratori, accordi collettivi di rimodulazione dell'orario di lavoro (di seguito “accordi collettivi”) – sottoscritti a livello aziendale o territoriale dalle associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, ovvero dalle loro rappresentanze sindacali operative in azienda - per i quali le ore in riduzione dell’orario di lavoro sono destinate a percorsi di sviluppo delle competenze dei lavoratori.
Ogni lavoratore può accedere per un massimo di 250 ore.
Questo strumento permetterebbe di riqualificare il personale, migliorare le competenze e le professionalità oltre che apprendere l’utilizzo di nuovi strumenti innovativi utili ad affrontare la fase di grande difficoltà che stiamo ancora vivendo.

Questa crisi chiede anche di aprire una seria riflessione nel rapporto tra Comune e Fondazione Musei Civici, dato nella convenzione oggi in essere si scaricano sempre gli oneri e le difficoltà sui lavoratori e si lasciano solo gli onori al Comune.