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Con la DGR 960 del 13 agosto 2024 la Regione Veneto ha approvato il “PIANO REGIONALE DI CONTRASTO ALLA CARENZA DI PERSONALE DEL SERVIZIO SOCIO SANITARIO REGIONALE DEL VENETO

42 pagine di analisi che lasciano interdetti tanto risulta incoerente la gravità che emerge dal dato sulla carenza di personale sanitario e sociosanitario, soprattutto infermieristico e OSS, con le misure di scarso respiro ed efficacia in termini di proposta concreta. Azioni regionali di contrasto alla carenza di infermieri che parlano dell’istituzione di cabine di regia, convegni, analisi dei dati rilevati sul benessere organizzativo (ancora?), audit con il personale che presenta le dimissioni e riproposizione di strumenti come l’age management previsti fin dal 2016 e mai agiti. E lasciano interdette le diverse valutazioni sulle risorse previste in Legge di Bilancio dello Stato con l’Assessore Veneto che assieme agli altri assessori delle regioni parla di “risorse insufficienti che non garantiscono la possibilità di far fronte al diritto alla salute” e il nostro Presidente che dice “va tutto bene”.

Va talmente tanto bene che la regione ha deciso di utilizzare i fondi previsti per nuove assunzioni, per mettere qualcosa in più nei fondi del salario accessorio. Per farne cosa ancora non lo sappiamo. Quelle quote, per quanto appaiano elevate, non sono nemmeno sufficienti a far avanzare di qualche posizione il salario accessorio del personale della regione Veneto, nella graduatoria delle regioni sulle retribuzioni medie e il tema della carenza di personale rimane e si aggrava.

TABELLA RETRIBUZIONI MEDIE COMPLESSIVE COMPARTO

Un Veneto che, come espresso dalla FP CGIL Veneto in sede di audizione in V Commissione Consiliare, non ha MAI investito in politiche di valorizzazione del personale delle aziende sanitarie che, evidentemente, altre regioni hanno in qualche modo fatto. Sordo da sempre all’urgente richiesta di mettere a disposizione dei fondi aziendali risorse aggiuntive regionali. Pauroso nel tentare strade per incrementare il reddito del personale (vedi la proposta FP CGIL Veneto di incrementare i fondi contrattuali finalizzandoli a misure di welfare) che altri enti hanno percorso o di affrontare l’annosa richiesta di incremento del buono pasto….

Il coraggio, quello vero, la nostra regione, ce l’ha solo per pagare le prestazioni di specialistica ambulatoriale ai privati accreditati quasi il doppio di quanto stabilito dal tariffario nazionale.

La disgrazia vera è che i 51 milioni che saranno messi a disposizione per gli anni 2024-2025-2026 e che saranno destinati a 9.626 dirigenti – 32.494 personale del ruolo sanitario del Comparto e 10.675 OSS (nessun incremento per il personale tecnico, professionale ed amministrativo) NON saranno risorse aggiuntive. La loro provenienza sarà dal FONDO PER LE ASSUNZIONI DEL PERSONALE.

L’incoerenza, quindi, sta nel fatto che in una delibera che si propone di intervenire sulla carenza di personale e superare stress e condizioni di lavoro sempre più faticose per attrarre professionisti nel SSR, si sia programmata la riduzione stabile delle risorse per assumere già ampiamente insufficienti.

Intanto il Governo conferma il misero 5,78% per il rinnovo del Contratto della Sanità 2022-2024, un terzo dell’incremento del costo della vita per i lavoratori, infischiandosene dei bassi salari, finanzia a piene mani il privato accreditato e inserisce una norma che favorisce la fuoriuscita dei dipendenti dal SSN per aprirsi partita IVA e lavorare privatamente o a gettone tassandoli solo al 15%. Ma non era la nostra Regione che affermava che questo fenomeno andava contrastato? Hanno cambiato idea.

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